Valutazione e scrutini: non solo numeri

di Antonia Carlini

La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo

In questo numero di Dirigenti News, ritorniamo sulla valutazione degli apprendimenti, un tema importante di cui ci siamo già occupati in questo periodo, stante la prossimità degli scrutini nelle scuole che hanno adottato la scansione temporale trimestre/pentamestre per la valutazione sommativa di fine periodo didattico.

In apertura, abbiamo riportato un passaggio centrale dell’art.1 comma 1 del D.Lgs. 62/2015, che sottolinea la valenza formativa e valorizza la dimensione processuale dell’atto valutativo.

La valutazione, dispositivo di retroazione per migliorare l’apprendimento e regolare l’insegnamento, come evidenziato in ambito docimologico, risponde alla duplice logica del controllo e dello sviluppo.

La logica del controllo mira ad accertare i livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni in relazione ai traguardi fissati a livello nazionale e alla classe, quella dello sviluppo punta a considerare la performance del singolo e della classe in termini di possibilità di miglioramento, per sostenere e orientare la progressione negli apprendimenti disciplinari.

Nelle dinamiche del consiglio di classe, la logica del controllo restituisce i dati sui risultati al termine di un itinerario di apprendimento, mentre quella dello sviluppo fornisce informazioni sugli aspetti maggiormente critici da migliorare e orienta nuove scelte didattiche.

Si tratta di logiche complementari che orientano il  ciclo della valutazione degli apprendimenti disciplinari, articolato nei momenti  della verifica, della misurazione, della valutazione, ancora troppo spesso (con)fusi tra loro. Ricordiamo il significato che queste diverse azioni assumono nell’atto valutativo per ritornare all’oggetto della valutazione – il processo formativo e i risultati di apprendimento – e alla sua stessa la finalità (formativa).

Verifico quando accerto il livello di prestazione dell’alunno rispetto agli obiettivi di apprendimento disciplinari fissati per tutti, ricorrendo a prove orali e scritte di diversa tipologia.

Misuro quando assegno un punteggio alla prestazione in base a criteri noti, utilizzando, ad esempio, rubriche valutative.

Valuto quando attribuisco un valore al livello di apprendimento raggiunto dall’alunno rispetto all’itinerario proposto, considerando non solo i risultati di apprendimento accertati e misurati attraverso la prova di verifica, ma anche altri fattori qualitativi riguardanti il processo di apprendimento individuale, come ad esempio, l’impegno, l’interesse, la partecipazione il miglioramento rispetto alla situazione di partenza.

Le proposte di voto presentate in occasione dei consigli, dunque, indicano il valore del livello di apprendimento disciplinare raggiunto da ciascun alunno, considerati i risultati delle verifiche somministrate alla classe in relazione agli obiettivi di apprendimento e tenuto dei fattori di processo, quali, ad esempio, l’impegno profuso dal singolo alunno per sviluppare le proprie potenzialità e lo scostamento registrato a livello rispetto alla situazione di partenza personale.

 

Pubblicato su Dirigenti News settimanale on line edito da Cisl Scuola

Valutazione e scrutini: non solo numeriultima modifica: 2020-01-19T14:59:31+01:00da learninggroup
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