Didattica a distanza e rischio trasmissione

di Antonia Carlini

DaD

«Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento»

Il passo riportato è tratto dalla nota ministeriale numero 388 del 17 marzo 2020 che fornisce le prime indicazioni operative alle scuole sulla didattica a distanza e mette in guardia  sul rischio che con questa modalità si riproducano più facilmente gli approcci didattici trasmissivi della tradizione e che l’attività di insegnamento si risolva nell’invio di materiali agli alunni e nella mera assegnazione di compiti, senza mettere in campo quelle azioni che qualificano l’attività di insegnamento, tese a dare un senso alle attività promosse, a discuterle e rielaborale insieme, a verificare e migliorare gli apprendimenti promossi.

Con la didattica a distanza cambiano indubbiamente le modalità di mediazione, che avvengono quasi esclusivamente attraverso le nuove tecnologie – sempre più sofisticate per soluzioni tecniche, piattaforme, spazi di condivisione e app messe a disposizione – a discapito della mediazione attiva tra pari e con l’adulto e dell’interazione empatica docente alunno.

Cambiano le modalità di mediazione, tuttavia non possono cambiare le azioni didattiche da prevedere e attuare a sostegno dei processi di apprendimento degli alunni, con un’attenzione pedagogica specifica da riservare alla condizione di solitudine dello studente. Anche in modalità e-learning, mediate dalle tecnologie, vanno privilegiati gli approcci di tipo generativo, caratterizzati da processi di apprendimento attivi, costruttivi, intenzionali e autentici, e da azioni didattiche che suscitano curiosità, avviano percorsi di ricerca e studio, innescano azioni cooperative e cariche affettivo – motivazionali, creano connessioni cognitive prossimali preziose per lo sviluppo delle potenzialità individuali. Recuperando i momenti fondamentali del “fare lezione”, le funzioni pedagogiche e le azioni didattiche sottese, suggeriamo un modello semplice, che tuttavia richiede una preliminare preparazione dell’ambiente di apprendimento, articolato nelle principali fasi che caratterizzano un intervento didattico, a partire dalla presentazione anticipata degli stimoli in modalità flipped learning, particolarmente adatta in un contesto di didattica a distanza.

  1. Fase dello stimolo.

Presentazione del compito/tema/argomento/contenuto, nella formula del caso o del problem solving, del prodotto cooperativo, del progetto sfidante, e degli stimoli multicanale a corredo – documenti e materiale informativo, video, mappe, modelli, format preparati dal docente, risorse multimediali, ebook e altre risorse on line.

La consegna in questa fase è di procedere all’analisi e allo studio dei materiali – stimolo inviati, dapprima in modo individuale, poi nel piccolo gruppo con i compagni indicati, per un primo confronto, e di formulare domande su aspetti poco chiari da porre al docente e/o agli altri gruppi, nella successiva discussione/spiegazione condivisa in spazi di incontro virtuali (ad esempio GSuite app Meet)

  1. Fase della guida.

Discussione/esposizione del compito/tema/argomento/contenuto con il contributo dei diversi gruppi, opportunamente guidati dall’insegnante che orienta il percorso o attraverso domande guida mirate. La consegna, in questa fase, è ricostruire la conoscenza in modo cooperativo, valorizzando il contributo di ciascun gruppo e analizzandone punti di forza e debolezze.

Spiegazione/lezione dell’insegnante che riporta a sintesi e integra i contributi dei gruppi. In questa fase l’insegnante valorizzerà i contributi dei gruppi e aggiungerà aspetti nuovi rispetto ai quali potrà coinvolgere i gruppi in nuovi percorsi di studio e ricerca.

3. Fase del consolidamento.

Esercitazione sul compito/tema/argomento/contenuto per consolidare gli apprendimenti e favorirne la ritenzione. In questa fase l’insegnante potrà inviare consegne diversificate per grado di complessità e livello di prestazione, così da consentire a ciascuno studente di rafforzare gli apprendimenti in modo progressivo e incrementale.

Verifica degli apprendimenti individuali, attraverso prove sfidanti, vicine cioè alle possibilità dello studenti, né troppo facili né troppo difficili, e indicazione di feedback orientativi per il miglioramento della prova, sia per gli studenti che necessitano di recuperare le carenze evidenziate, sia per gli studenti che necessitano di potenziare e sviluppare apprendimenti acquisiti.

Didattica a distanza e rischio trasmissioneultima modifica: 2020-04-04T10:50:28+02:00da learninggroup
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