Valorizzazione dei docenti e bonus: ma ci sono i tempi necessari?

di Antonia Carlini

 La questione relativa alla valorizzazione del merito del personale docente e all’assegnazione del bonus non può essere affrontata e gestita con un approccio lineare di tipo procedurale, per cui il Comitato di valutazione definisce i criteri nell’ambito delle aree della qualità definite dalla Legge e il dirigente assegna il bonus con un provvedimento finale. Seguendo un approccio di questo tipo troverebbero una loro logica anche certe preoccupazioni dei dirigenti su come prepararsi per l’attribuzione del bonus o sulle caratteristiche di una determina di assegnazione perfetta e magari inattaccabile.

La questione, in realtà, è così delicata, per i possibili risvolti nelle dinamiche relazionali interne, e così complessa, per i necessari processi di sensemaking, che richiede un approccio più articolato e più ampio, capace di ricondurla all’interno della strategia complessiva di sistema, di considerare le principali variabili incidenti, di focalizzare l’attenzione sui processi avviati o da avviare e di valutare opportunità e rischi.

Di fatto ai dirigenti è passata la “palla” della gestione della valutazione dei docenti (argomento sensibile) ma la partita richiede un gioco di squadra, poiché si svolge in una “organizzazione complessa a legami deboli”, riprendendo la nota metafora di Weick, sullo stesso “campo inclinato” in cui finalità e strategia di sistema, valutazione dei docenti e valutazione dei dirigenti sono strettamente connesse.

In successivi interventi cercheremo individuare gli elementi di un possibile modello valutativo interno alla scuola, elaborato dalla comunità professionale docente coerentemente con le priorità della scuola, che orienti i docenti e supporti il Comitato nella definizione dei criteri qualitativi ai quali dovrà fare riferimento il dirigente nell’assegnazione del bonus, non potendo peraltro ignorare le prerogative negoziali in materia di retribuzione accessoria.

Tuttavia quello che qui ci preme evidenziare è che la questione merito, per essere gestita autenticamente come leva strategica per attivare processi virtuosi di innovazione e di miglioramento e per riattivare nelle scuole laboratori di ricerca, sperimentazione e innovazione (finalità della stessa norma), richiede tempi certamente più lunghi di quelli ormai residuali a disposizione.

In questo primo anno di applicazione dei commi 127-129, in assenza dei criteri del Comitato in via di costituzione – il componente esterno non è stato ancora individuato dall’USR – e, soprattutto, in mancanza di un modello di valutazione interno già definito, una via percorribile potrebbe essere quella della valorizzazione delle buone pratiche didattiche e organizzative esistenti già apprezzate e coerenti con gli ambiti e le priorità di miglioramento individuati dalla scuola nel PdM.

Pubblicato su DIRIGENTINEWS rivista on line della CISLScuola

Valorizzazione dei docenti e bonus: ma ci sono i tempi necessari?ultima modifica: 2016-03-21T22:19:47+01:00da learninggroup
Reposta per primo quest’articolo