A Goleman dobbiamo l’approfondimento del ruolo delle emozioni nel processo educativo. Secondo l’autore citato ,la facoltà che permette il raggiungimento del successo formativo/esistenziale non è l’intelligenza astratta dei Quozienti Intellettivi, ma una complessa miscela in cui hanno un ruolo predominante fattori come l’autocontrollo, la perseveranza,l’empatia e l’attenzione verso gli altri ,ossia l’intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva consente di governare le emozioni e di guidarle nelle direzioni più opportune ; si può apprenderla, perfezionarla e insegnarla ai bambini, rimuovendo alla radice le cause di molti e gravi squilibri caratteriali.
Goleman in sintesi, intende per intelligenza emotiva:
– la capacità di riconoscere le proprie e le altrui emozioni e di produrre comportamenti adeguati al successo individuale, al lavoro di gruppo, all’interazione sociale;
la capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire i propri obiettivi nonostante le frustrazioni;
– la capacità di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione;
– la capacità di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare; -la capacità di essere empatici e di sperare.
Di fronte ai problemi generati dall’aumento dei crimini violenti, dei suicidi e dell’abuso di droghe nella società americana , la soluzione proposta da Goleman è di prestare maggiore attenzione nei processi educativi alle competenze sociali ed emozionali e di coltivare con grande impegno le capacità fondamentali del cuore attraverso l’ alfabetizzazione emotiva.
I programmi di alfabetizzazione emozionale,sperimentati negli Stati Uniti, secondo i dati esposti da Goleman,oltre a migliorare le abilità emozionali degli studenti , obiettivo principale dei corsi , migliorano anche i risultati scolastici degli alunni stessi; inoltre i percorsi di alfabetizzazione emozionale ,sviluppando capacità come l’empatia , aprono la strada all’altruismo, alla compassione e mostrando le cose dal punto di vista altrui , infrangono pregiudizi, alimentano la tolleranza e l’accettazione delle differenze, consentono di convivere democraticamente in società pluraliste nel rispetto reciproco.
La conclusione che Goleman trae dallo studio e dall’approfondimento del ruolo delle emozioni nei processi educativi investe le finalità della scuola e dell’educazione : occorre, secondo l’autore, rivedere il ruolo sociale delle istituzioni scolastiche per far in modo che l’ alfabetizzazione emozionale scolastica vada a compensare le eventuali deficienze familiari nella socializzazione dei ragazzi ; occorre ancora che venga conferito esplicitamente alle scuole un importante ruolo sociale nell’impartire ai ragazzi lezioni essenziali per la vita . Goleman ,inoltre, auspica l’interazione tra scuola e famiglia attraverso l’istituzione di corsi speciali di alfabetizzazione emotiva per i genitori , con lo scopo di integrare ciò che viene insegnato a scuola e di aiutare i genitori a rapportarsi in maniera più efficace con la vita emotiva dei figli .
Agnese Sperduti, Liceo Classico N.Turriziani, Frosinone