di Elisabetta Ricci insegnante scuola primaria I.C. “Leone XIII” Carpineto Romano (Roma)
Il dibattito pedagogico contemporaneo verte essenzialmente sull’importanza della centralità della persona che apprende e che tramite l’apprendimento sviluppa le sue capacità e acquista competenze. La scuola nasce con il fondamentale e ineludibile compito di garantire a tutti gli alunni il successo formativo, inteso come piena formazione della personalità, nel rispetto delle identità personali, sociali e culturali. La valutazione è quindi una risorsa aggiuntiva a disposizione del sistema scolastico per migliorarne la qualità. L’obiettivo di questa breve sintesi è di spiegare le ragioni per le quali è necessario oggi diffondere una “cultura della valutazione” nelle scuole, per favorire il miglioramento di pratiche e contenuti necessari a ri-orientare gli interventi formativi e renderli più adeguati alle esigenze individuali. Da decenni, ormai, si sottolinea la necessità da parte delle istituzioni di “formare” soggetti in grado di adattarsi e comprendere la complessità della società contemporanea,(Bauman 2002). Dalla riflessione scientifica, tuttavia, emergono chiaramente le difficoltà incontrate in particolare nel sistema scolastico tradizionale nell’elaborare pratiche formative adeguate ed efficaci per fornire agli individui gli strumenti necessari a fronteggiare i continui cambiamenti imposti dalla società e dalla flessibilità del mercato del lavoro (Morin, 1983). Una delle problematiche che oggi sembra avere una rilevanza importante, infatti, riguarda la qualità formativa offerta dal sistema scuola che non favorisce la partecipazione attiva dei soggetti al processo di apprendimento, provocando, in tal modo,un divario tra le conoscenze di cui i giovani dispongono e i compiti che sono chiamati a svolgere. Sono evidenti, forse, i segni preoccupanti di una svalutazione dei percorsi formativi ed educativi che si riverbera, anche pesantemente, sulle possibilità e le opportunità che oggi il sistema scolastico può offrire. In questo quadro la valutazione, come strumento di raccolta di informazioni capaci di rendere sempre più alta la corrispondenza tra i bisogni formativi e le caratteristiche della risposta formativa potrebbe diventare “ un volano della formazione e una vera e propria risorsa aggiuntiva”. L’accrescimento dei saperi richiesti dalla “learning society “ hanno portato ad un radicale cambiamento, tanto che già Delors (1995), aveva assegnato alla scuola il compito primario di insegnare ad “imparare”ad imparare per tutta la vita”, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del pensiero critico e di competenze meta cognitive trasferibili in diversi contesti. E’ proprio rispetto a tali problemi che l’implementazione delle pratiche valutative a diversi livelli, del microsistema, del mesosistema e del macro sistema, potrebbero rappresentare uno strumento privilegiato per favorire l’implementazione delle pratiche valutative atte a rispondere all’esigenza di misurare l’efficacia delle singole azioni formative. Infatti, nel contesto scolastico valutare significa “ comprendere per meglio agire”, la valutazione, cioè, è sempre a servizio dell’azione pedagogica con l’obiettivo di diagnosticare, analizzare e conoscere meglio l’alunno per poterlo supportare nel processo di apprendimento.