Risorse professionali: variabili assegnate o scelte organizzative di sistema?

di Antonia Carlini

 

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Nel framework utilizzato dall’Invalsi per il RAV, riconducibile al modello CIPP (contesto – input – processo-prodotto), il contesto e le risorse compaiono nella zona più esterna rispetto agli esiti e risultano unite nella definizione di sintesi “contesto socio-ambientale e risorse” declinata nelle seguenti aree:
popolazione scolastica
territorio e capitale sociale
risorse economiche e materiali
risorse professionali
Riteniamo tale collocazione fuorviante se pensiamo al peso che le risorse professionali (ed estensivamente le competenze professionali) assumono invece rispetto agli esiti di apprendimento e all’incidenza della variabile “competenze professionali” (formate e sviluppate costantemente) sulla qualità dei processi organizzativi di scuola ed educativi e didattici di classe.
I dati di contesto: variabili assegnate
In docimologia i dati di contesto (riferibili a livello di singola scuola-classe anche alle caratteristiche socio economiche, culturali e psicologiche individuali degli studenti) costituiscono le variabili assegnate, quelle più difficilmente modificabili, quelle da considerare per un’offerta educativa e didattica adeguata, capace di produrre risultati di incremento individuali (spostamenti in avanti) negli apprendimenti e nella partecipazione, in vista di traguardi di competenza essenziali per l’inclusione. La scuola non sceglie contesti socio-culturali ed economici, né seleziona caratteristiche individuali in ingresso (come accadeva in passato), ma attiva processi organizzativi, educativi e didattici per dare risposte calibrate in termini di educazione, istruzione e formazione e consentire a ciascuno studente di uscire “equipaggiato”, per continuare ad apprendere lungo tutto l’arco della sua vita.
Risorse professionali: variabili di processo
Questo stesso ragionamento non può essere esteso alle risorse professionali (dirigenti scolastici, insegnanti … competenze organizzative, relazionali, educative, metodologico didattiche …), ossia agli animatori di quei processi organizzativi, educativi e didattici, variabili indipendenti, che maggiormente incidono sugli esiti formativi della scuola e che nel framework costituiscono le aree progressivamente più prossime ai risultati formativi. Come sappiamo, il sistema di governance dei processi di scuola è caratterizzato da decisioni cruciali che caratterizzano tutte le fasi del funzionamento del servizio educativo e dell’offerta formativa scolastica; decisioni che avvengono a più livelli:
a livello politico – centrale esse riguardano i sistemi di reclutamento e di formazione iniziale; le politiche educative e gli investimenti per la formazione in itinere; gli approcci valutativi e i sistemi di riconoscimento e di valorizzazione della qualità e delle professionalità;
a livello di singola istituzione scolastica fanno riferimento alle politiche formative; alle scelte di manutenzione e sviluppo di competenze relazionali, metodologiche e didattiche, organizzative; ai percorsi di ricerca e sperimentazione.
Del resto la stessa valutazione di sistema si propone di fornire feedback a più livelli rispetto alle scelte operate. Così a livello di singole scuole la valutazione degli esiti di apprendimento e formativi registrati guida nella revisione e nel miglioramento di scelte organizzative, curricolari, educative e didattiche. A livello centrale, parimenti, la valutazione delle performance delle scuole deve poter orientare cambiamenti di rotta, nelle scelte e nelle priorità, negli investimenti e nelle condizioni organizzative strutturali.
Tratto da Dirigenti NEWS Rivista on line della CISL Scuola
Risorse professionali: variabili assegnate o scelte organizzative di sistema?ultima modifica: 2015-03-24T07:29:05+01:00da learninggroup
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