Focus viaggi di istruzione: processi decisionali e profili organizzativi

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di Antonia Carlini

La programmazione e l’organizzazione dei viaggi di istruzione coinvolge i diversi attori della comunità scolastica a più livelli e nell’ambito di compiti e responsabilità che impongono l’adozione di decisioni orientate da criteri di efficacia (massimo grado di raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici), efficienza (migliore rapporto tra risorse professionali – metodologico – organizzative e risultati), economicità (massimo risultato prodotto con le risorse disponibili).

Breve excursus normativo
Prima dell’autonomia scolastica la materia è stata regolamentata dalla CM n. 291 del 1992, che l’ha riepilogata in modo compiuto ed organico, unificando in un unico testo aggiornato la disciplina amministrativa dispersa in più atti. La circolare, difatti, regolamenta gli aspetti salienti da considerare nelle decisioni scolastiche riguardanti i viaggi: tipologia; destinatari; destinazione; organi competenti; durata dei viaggi e periodi di effettuazione; docenti accompagnatori; scelta del mezzo di trasporto dell’agenzia, della ditta di trasporti; assicurazione contro gli infortuni; altri aspetti finanziari; documentazione agli atti.
Con il DPR n.275-1999 l’intera gestione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione è ricondotta alla piena autonomia decisionale e alla responsabilità degli organi di autogoverno delle istituzioni scolastiche nell’ambito della progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa del Piano dell’Offerta Formativa, elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti.

Vincoli, criteri e misure
Le scuole, dunque, nel pieno esercizio dell’autonomia, effettuano scelte didattiche ed organizzative riguardanti i viaggi nel rispetto del vincolo di mandato (le esperienze educative e culturali concorrono a garantire il successo formativo di ciascun alunno), dei criteri di efficacia ed efficienza formative e del criterio di economicità, quest’ultimo riferito anche al contenimento delle spese a carico delle famiglie e in attuazione del modello organizzativo adottato dal dirigente scolastico ai sensi del DLGS n. 81- 2008 che, relativamente ai viaggi, deve prevedere misure di prevenzione e protezione e profili comportamentali orientati a garantire l’uscita in sicurezza degli studenti. Le istruzioni organizzative fornite dalla CM n. 291-1992, come detto, non sono più prescrittive ma, come suggerito dalle note ministeriali successive n.623-1996 e n.2209-2012 possono rappresentare un riferimento utile ed opportuno per l’adozione di un regolamento interno sui viaggi adottato dalle scuole per le quali, per altro, restano vigenti le previsioni del TU n.297-1994. Quindi l’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa (art. 7, D.lgs. n. 297/1994), e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola (art. 10, comma 3, lettera e), D.lgs. n. 297/1994).

Allegato
Riportiamo in un’ apposita tabella  una sintesi schematica degli aspetti salienti contemplati dalla CM n. 291-1992 da cui muovere per assumere decisioni didattiche e organizzative che contemplino i principali aspetti (comprese le cautele in materia di sicura) da considerare nella programmazione dei viaggi .

 

(tratto da DirigentiNEWS rivista on line CISL Scuola Anno IV, n. 14 – 20 aprile 2015)

Focus viaggi di istruzione: processi decisionali e profili organizzativiultima modifica: 2015-04-21T12:47:32+02:00da learninggroup
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