Priorità di scuola e aree della qualità: indicatori possibili

di Antonia Carlini

Nel numero precedente abbiamo suggerito di connettere le priorità (migliorare i risultati di apprendimento) e gli obiettivi di processo (innovare ambienti di apprendimento, pratiche didattiche e organizzative), indicati in modo diffuso dalle scuole nei Piani di Miglioramento, con le aree della qualità indicate dalla L.107. Le priorità e gli obiettivi di miglioramento fissati dalla scuola, inoltre, dovrebbero orientare coerentemente anche le scelte riguardanti eventuali pesi da attribuire alle pratiche da valorizzare.

Il passaggio successivo riguarda la definizione, per ciascuna area, di indicatori di riferimento significativi delle principali dimensioni esplorate per individuare pratiche e impegni “meritevoli” di un riconoscimento di valore, anche in termini di salario accessorio.

In questo numero offriamo spunti per la declinazione di possibili indicatori di qualità a cui riferire i criteri, ossia le regole per distinguere tra le pratiche documentate (ambito decisionale – Comitato di Valutazione) relativamente alle aree della qualità, così come riformulate: innovazione metodologico didattica e del miglioramento dei risultati (didattica); ricerca didattica, documentazione e diffusione di buone pratiche didattiche (ricerca e sviluppo); attività organizzativa della scuola (coordinamento ambiti organizzativi “sensibili”).

 Area dell’innovazione didattica e del miglioramento dei risultati

Ragionando su un profilo didattico innovativo e sensibile ai modelli offerti dalla ricerca e suggeriti dalle stesse Indicazioni e Linee guida nazionali suggeriamo alcuni indicatori essenziali: progettazione didattica (analisi dei risultati, analisi situazioni di partenza e bisogni, scelte metodologiche); organizzazione dell’ambiente di apprendimento (allestimenti, esperienze, mediatori, spazi, tempi, gruppi); scelte valutative (modalità, strumenti); gestione dei processi di classe-aula (azioni didattiche dirette e indirette insegnante, attività di apprendimento alunni); riflessione, documentazione e pianificazione azioni di miglioramento (modalità, strumenti e nuove scelte).

Area della ricerca e contributo allo sviluppo professionale

All’interno di questa area possono essere ricondotti gli impegni, individuali o collegiali, profusi nella ricerca, nella documentazione e nella produzione di modelli e strumenti per il miglioramento dei processi educativi e didattici della scuola, oltreché nell’attività di supporto ai colleghi (anche neoassunti) con azioni di supporto, tutoraggio e mediazione di buone pratiche per l’innovazione didattica.

Gli indicatori potrebbero riguardare, ad esempio, la progettazione curricolare e didattica per competenze, modelli efficaci di relazione insegnante-alunni, la gestione di classi inclusive, la sperimentazione di metodologie didattiche e di strategie per migliorare la motivazione degli alunni, la valutazione della qualità della scuola – delle pratiche professionali, degli apprendimenti e delle padronanze degli alunni.

 Area dell’attività organizzativa della scuola

Pensando ai processi organizzativi di scuola, funzionali a quelli educativi e didattici ed entrambi variabili indipendenti, riteniamo prioritario considerare l’impegno in quegli ambiti organizzativi del funzionamento scolastico particolarmente “sensibili” e funzionali al miglioramento dei processi educativi e didattici. Pensiamo, ad esempio, all’impegno nel coordinamento del sistema di accoglienza (alunni-personale in ingresso, genitori e altri soggetti del territorio), delle relazioni interne e attività collegiale (collegio, dipartimenti, gruppi di lavoro, di studio e ricerca, di documentazione e sviluppo), delle relazioni esterne e della progettazione integrata, del sistema di monitoraggio e di autovalutazione e valutazione per il miglioramento.

 

 

 

 

 

Priorità di scuola e aree della qualità: indicatori possibiliultima modifica: 2016-03-21T22:29:37+01:00da learninggroup
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