Concorso per dirigente scolastico: focus valutativo e profilo professionale atteso

dirigente-scolastico

di Antonia Carlini

Questo articolo è dedicato al concorso ordinario per dirigenti scolastici, indetto con il D.D.G. 27 novembre 2017 e regolamentato dal DM 138/2017, ormai in fase conclusiva. I candidati ammessi alla prova orale, dovranno superare l’ultimo step valutativo e, se collocati in posizione utile, a settembre saranno dirigenti scolastici.Il percorso concorsuale, come sappiamo, ha previsto diversi momenti di selezione: la prova preselettiva caratterizzata da un test articolato in cento quesiti a risposta multipla riferiti alle aree tematiche indicate nell’art.10 del Regolamento 138/2018, la prova scritta consistente in cinque quesiti a risposta aperta relativi alle stesse aree tematiche e due quesiti in lingua straniera e la prova orale, in fase di realizzazione, articolata in un colloquio che accerta la preparazione professionale sulle medesime aree tematiche e sulla capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico, nella verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie e nella verifica della conoscenza della lingua prescelta dal candidato tra francese, inglese, tedesco e spagnolo al livello B2 del CEF. L’analisi delle tre prove concorsuali (preselettiva, quesiti e colloquio) ci consente di cogliere un percorso evolutivo, di tipo tassonomico, nella strategia di reclutamento adottata dal MIUR: la prova preselettiva, attraverso un test articolato in cento quesiti a risposta multipla, rileva la mera acquisizione dei contenuti (prova di conoscenza – o anche di memoria!), la prova scritta accerta l’abilità di leggere, all’interno delle single aree tematiche, processi organizzativi e azioni professionali specifici (prova di abilità), la prova orale, infine, punta più in alto e accerta la padronanza del candidato nell’uso integrato dei saperi afferenti a più aree per risolvere una caso di tipo reale che richiede, appunto, di mettere in moto e orchestrare conoscenze, abilità e atteggiamenti per risolvere una situazione problematica complessa ed articolata (prova di competenza). Archiviata, dunque, la strategia di reclutamento del passato, per cui  era sufficiente che i candidati mostrassero una solida preparazione culturale generale e specifica, riferita alla componente culturale socio-psico-pedagogica, epistemologica ed ordinamentale e all’area tecnico-professionale dell’organizzazione e della comunicazione. I futuri dirigenti scolastici devono dimostrare anche di saper applicare in contesti operativi complessi conoscenze teoriche ed abilità procedurali. È chiara l’aspettativa ambiziosa dell’Amministrazione che punta al reclutamento di professionalità operative, attrezzate e pronte ad agire sul campo, dotate di competenze certe e solide, per attuare strategie di direzione efficaci e rispondenti alle istanze poste a più livelli – Europa, Stato, Territorio, Famiglie, Alunni con bisogni educativi speciali – alla scuola considerata un’organizzazione complessa (sistema con più variabili interdipendenti) e a legami deboli (sistema di autonomie decisionali tra soggetti funzionalmente equiordinati)

Concorso per dirigente scolastico: focus valutativo e profilo professionale attesoultima modifica: 2019-04-09T20:02:09+02:00da learninggroup
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