La prova dei casi nel concorso per dirigente: cosa sarà chiesto ai candidati?

di Antonia Carlini

SdC ANSI 1.

Nell’articolo precedente abbiamo condiviso alcune riflessioni sul concorso per dirigente scolastico e sull’impianto valutativo che lo caratterizza. Abbiamo evidenziato, in modo specifico, come la strategia di reclutamento implementata dall’Amministrazione, attraverso un percorso valutativo progressivo, di tipo tassonomico, punti alla selezione di futuri dirigenti competenti nella gestione della scuola – organizzazione complessa e nell’affrontare casi concreti e spesso complessi che fanno parte della quotidianità dell’attività dirigenziale.

Rispetto alla “soluzione di un caso”, è chiaro che il candidato sarà posto di fronte ad un caso scolastico esemplare, contestualizzato, che richiede attenzione e preparazione sia rispetto al contenuto – problema che reca, sia in relazione alla metodologia di analisi e di soluzione da seguire.

In relazione al contenuto, facciamo riferimento alla conoscenza richiesta al candidato rispetto alle aree tematiche in termini di processi e azioni professionali implicate nel caso e al contesto normativo di riferimento. Poniamo, ad esempio, il caso di un alunno assente per lungo periodo da scuola per motivi di salute e analizziamo gli elementi conoscitivi richiamati.

Il contesto normativo e regolamentare di riferimento riguarda, ad esempio, oltre alle norme generali e alle disposizioni sull’istruzione domiciliare e sulla scuola in ospedale, anche il regolamento di istituto in materia di assenze e valutazione degli alunni, l’informativa sindacale sulle modalità di utilizzo del personale in relazione ai progetti della scuola.

Le aree tematiche implicate nel caso sono la progettazione didattica e l’organizzazione di ambienti di apprendimento per l’inclusione scolastica per la pianificazione di scelte mirate di adeguamento alle necessità dell’alunno; le relazioni esterne con la famiglia dell’alunno per l’acquisizione di notizie e la condivisione forme di collaborazione e con le altre istituzioni (ente locale e servizi sociali, associazioni e volontariato, esperti sanitari) per la previsione di interventi integrati; le relazioni interne con i docenti da utilizzare per l’istruzione domiciliare, per la definizione di strategie didattiche e modalità di attuazione del progetto; l’organizzazione delle riunioni finalizzate degli organi collegiali – consiglio di classe e collegio dei docenti – per l’elaborazione e il monitoraggio del progetto didattico e organizzativo.

Riguardo al metodo, pensiamo alla modalità seguita dal candidato nello studio e nella soluzione del caso, al format utilizzato che, riteniamo, possa essere riferibile sul piano epistemologico alla metodologia scientifica dello studio di caso e al modello operazionale del problem solving. Ovviamente al candidato non è richiesto l’utilizzo di uno strumento scientifico rigoroso, ma un modus operandi, un meta modello che lo agevoli nell’analisi e della soluzione del caso presentato e lo aiuti a formulare una proposta completa nella struttura e nei contenuti, significativa e coerente nelle azioni professionali riconducibili alle diverse dimensioni della funzione dirigenziale (relazionale, educativa, organizzativa e amministrativa) “mobilitate e orchestrate” per la soluzione possibile del problema.

(Riferimento bibliografico “Analisi e soluzione di casi a scuola” di Antonia Carlini, edito da Tecnodid nel 2019, pag.40)

 

La prova dei casi nel concorso per dirigente: cosa sarà chiesto ai candidati?ultima modifica: 2019-04-28T21:01:39+02:00da learninggroup
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